Didascalia

Sulla strada, la sicurezza - di chi guida, dei passeggeri, dei pedoni e di chi lavora per garantire l’efficienza della rete - deve essere la priorità assoluta. Le regole imposte dal Codice vanno rispettate non solamente per il timore di possibili sanzioni, ma anche per garantire una serena, civile e - appunto - sicura convivenza a chiunque si trovi sulla strada.

Proprio in quest’ottica, oltre ai limiti ben noti e che più “spaventano” gli automobilisti - come quelli imposti per la velocità massima - è importante conoscere e rispettare anche quelli che possono in apparenza sembrare meno importanti.

 

Gettare rifiuti dal finestrino - un’abitudine scorretta estremamente diffusa

 

Un gesto maleducato, che denota inciviltà e mancanza di rispetto per gli altri utenti della strada, siano essi conducenti di veicoli a motore, elettrici, ciclisti o pedoni. Un gesto - al contempo - estremamente pericoloso, qualora il conducente dovesse gettare rifiuti dal veicolo in movimento.

Alcune recenti statistiche evidenziano come, nonostante l’evidenza delle nefaste conseguenze - anche per l'ambiente -, questi comportamenti scorretti siano estremamente diffusi tra gli automobilisti italiani: sono milioni quelli sorpresi a liberarsi di qualcosa di indesiderato gettandolo dal veicolo, in marcia o in sosta; quasi un conducente su tre.

 

Tutto questo nonostante le sanzioni previste siano estremamente severe.

 

Le sanzioni previste dal Codice della Strada

 

L’articolo del CdS che disciplina e indica le sanzioni previste per chi si libera impropriamente dei rifiuti gettandoli dal veicolo è il numero 15: “Atti vietati”.

I riferimenti che ci interessano nello specifico sono quelli alle lettere f, f-bis e I del comma 1, che recitano così:

1. Su tutte le strade e loro pertinenze e' vietato:

  • f) depositare rifiuti o materie di qualsiasi specie, insudiciare e imbrattare comunque la strada e le sue pertinenze;

  • f-bis) insozzare la strada o le sue pertinenze gettando rifiuti o oggetti dai veicoli in sosta o in movimento;

  • i) gettare dai veicoli in movimento qualsiasi cosa.

 

Lo stesso articolo - ai commi 2, 3, 3-bis e 3-ter - stabilisce le sanzioni pecuniarie, che variano da un minimo di 26 a un massimo di 866 euro.

 

Inoltre, il comma 4, prevede gli oneri per il contravventore legati al “ripristino dei luoghi”:

Dalle violazioni di cui ai commi 2, 3 e 3-bis consegue la sanzione amministrativa accessoria dell'obbligo per l'autore della violazione stessa del ripristino dei luoghi a proprie spese…

 

E non finisce qui! Cosa prevede il “Collegato Ambientale”?

 

Per chi non ne avesse mai sentito parlare, il Collegato Ambientale è la Legge 28 dicembre 2015, n. 221 - pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n.13 del 18 gennaio 2016 -, che contiene misure in materia di tutela della natura e sviluppo sostenibile, valutazioni ambientali, energia, acquisti verdi, gestione dei rifiuti e bonifiche, difesa del suolo e risorse idriche (c.d. collegato ambientale).

 

Al suo interno possiamo trovare articoli che prevedono sanzioni severe per chi dovesse essere colto a gettare determinate tipologie di rifiuti in terra.

Ecco due esempi:

  • chi viene sorpreso a lasciare scontrini, fazzoletti di carta o gomme da masticare per strada rischia una multa da 30 a 150 euro.

  • per l'abbandono di mozziconi di sigaretta sul suolo pubblico, la sanzione può arrivare fino a 300 euro.

 

Rispettiamo il nostro futuro

 

E se a spaventarci non dovessero bastare le sanzioni previste dalla legge e dal Codice della Strada, basterebbe pensare all’impatto devastante che i nostri gesti possono comportare all’ambiente in cui viviamo per evitare comportamenti scorretti.

 

Per esempio, un mozzicone di sigaretta può richiedere da 1 a 8 anni per decomporsi: sebbene il tabacco e la carta si dissolvano in pochi mesi, il filtro può resistere fino a 8 anni a causa della resistenza agli enzimi batterici.

Un fazzoletto di carta usa e getta impiega invece tra le 6 e le 12 settimane per scomparire, trasformandosi in acqua e anidride carbonica in circa tre mesi.

La situazione si complica ulteriormente con materiali come il vetro e la plastica. Una bottiglia di vetro può impiegare, infatti, fino a 4000 anni per decomporsi, essendo quasi indegradabile.

Pubblicato 20/08/2024