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L'industria marittima, responsabile di circa il 3% delle emissioni globali di gas serra, è sotto pressione per ridurre il proprio impatto ambientale. Un approccio promettente per raggiungere questo obiettivo è quello che punta a creare corridoi marittimi verdi, percorsi specifici lungo i quali le navi si impegnano a navigare utilizzando combustibili puliti o a basse emissioni.

 

Un esempio di corridoio marittimo verde è quello tra Rotterdam, nei Paesi Bassi, e Singapore. Entrambi i porti stanno investendo in infrastrutture per l'approvvigionamento e la distribuzione di combustibili puliti, come l'ammoniaca e il metanolo, che possono essere prodotti utilizzando energia rinnovabile.

 

L'idea dei corridoi marittimi verdi è nata alla COP26 tenutasi a Glasgow nel 2021. Nella Dichiarazione di Clydebank, sottoscritta da ventidue paesi (tra cui non figura l'Italia), i firmatari si sono impegnati a creare almeno sei corridoi marittimi verdi entro la metà del decennio.

 

A ottobre 2023, alla COP28 negli Emirati Arabi Uniti, sono stati annunciati nuovi corridoi, tra cui uno dalla costa occidentale del Canada alla Corea e al Giappone, uno nei Caraibi e un altro tra Houston, negli Stati Uniti, e Anversa, in Belgio. L'Organizzazione marittima internazionale - istituto delle Nazioni Unite che rappresenta l'industria marittima - si è impegnata a raggiungere l'azzeramento netto delle emissioni entro il 2050.

 

Fonte: https://www.ohga.it/ 

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Pubblicato 18/01/2024