DA TTS ITALIA

Didascalia

Le priorità per la smartmobility
Gli esiti del convegno “Smart Mobility: un’opportunità per la crescita” organizzato da TTS Italia a Roma l’11 luglio scorso hanno visto tutti i partecipanti d’accordo sulla necessità di immettere una massiccia dose di tecnologia nel sistema della mobilità passeggeri e merci per far decollare la smartmobility.
Per il Presidente di TTS Italia l’Italia non parte da zero, ma mancano ancora diversi passi per raggiungere quegli obiettivi ottenuti in altri Paesi, come per esempio la riduzione del 20% dei tempi di spostamento e del 15% delle congestioni, l’aumento del 10% della capacità infrastrutturale e l’abbattimento delle emissioni inquinanti fino al 10%”.

Cinque passi verso la smartmobility
Cinque le priorità individuate nel documento “Le proposte di TTS Italia per la Smart Mobility” (disponibile qui).Secondo l’associazione, c’è bisogno di continuare l’azione programmatoria avviata con il varo del Piano di Azione ITS Nazionale nel 2014 a cui andrebbe aggiunta anche una copertura finanziaria per la realizzazione delle azioni previste dal Piano. Una spinta al trasporto pubblico locale verso un uso più massiccio delle tecnologie potrebbe venire dall’utilizzo di una parte del Fondo per il trasporto pubblico locale, già stanziato e in capo al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, con il quale potrebbero trovare finanziamento sistemi ITS avanzati di gestione del trasporto pubblico. Un altro punto importantissimo per lo sviluppo di una mobilità più snella ed intelligente è l’implementazione del MaaS (Mobilityas a Service), un sistema sviluppato in particolare in Finlandia, su cui l’Unione Europea sta puntando molto, basato su piattaforme tecnologiche “smart” che consentono di rendere disponibili diversi servizi di mobilità offerti da un territorio (sosta, pedaggio/ZTL, taxi, car sharing, bike sharing, car pooling, trasporto pubblico locale, ecc.), armonizzando le varie informazioni e consentendo un pagamento unico dei servizi gestiti da operatori differenti. Per mettere a frutto questo sistema però è necessario definire delle Linee guida al fine di garantire lo sviluppo di un mercato armonizzato di questi servizi sul territorio nazionale, nonché favorire l’ingresso in questo settore di nuovi operatori e i relativi investimenti. Un altro tema importantissimo per la mobilità del futuro sono le smart road e i veicoli connessi. In questo ambito TTS Italia chiede che l’inserimento nella prossima legge di Stabilità di una quota di finanziamento per le applicazioni di smart road sulla rete infrastrutturale italiana, come previsto dal Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 28 Febbraio 2018. Infine, anche la mobilità urbana ha bisogno di programmazione e investimenti. Per questo il documento sottolinea la necessità di una quota di finanziamento nella legge di Stabilità a favore degli enti locali che stanno realizzando i PUMS (Piani Urbani Mobilità Sostenibile), come definiti nel Decreto del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 4 Agosto 2017 di cui gli ITS sono protagonisti indiscussi.

Insieme per la smartmobility
È stato un coro di consensi quello dei relatori intervenuti durante la tavola rotonda che ha seguito la presentazione del documento di TTS Italia.Al centro del dibattito la riforma del Codice della Strada, approvata nei giorni scorsi dalla Commissione Trasporti della Camera, le tecnologie e l’innovazione,considerati elementi determinanti per elevare la sicurezza stradale, ma anche l’implementazione del 5G e l’analisi del dato, in grado di guidare le scelte delle amministrazioni pubbliche e indirizzare gli investimenti.

Mobilità urbana: ITS priorità nei PUMS (Piani Urbani Mobilità Sostenibile)
Semafori centralizzati, potenziamento del trasporto pubblico locale, telecontrollo delle ZTL, gestione della sosta, infomobilità e una centrale integrata in grado di accogliere l’enorme mole di dati che produce un centro urbano, codificarli e restituirli in una forma utile alla cittadinanza. Dovrebbero essere queste le basi su cui costruire un PUMS, un piano urbano della mobilità sostenibile che le città con oltre 100mila abitanti sono obbligate a fare entro il prossimo agosto, ovvero a due anni dal decreto 4 agosto 2017 del ministero delle Infrastrutture e Trasporti su “Individuazione delle linee guida per i piani urbani di mobilità sostenibile”, che ha appunto l’obiettivo di favorire l'applicazione omogenea e coordinata di linee guida per la redazione dei PUMS su tutto il territorio nazionale. Le indicazioni sono contenute nel documento “Gli ITS per i PUMS nelle Città italiane” (disponibile qui),elaborato nell'ambito del gruppo di lavoro di TTS Italia dedicato agli ITS per i PUMS. Con l’obiettivo di creare una vera e propria guida con criteri di selezione degli interventi ITS nei PUMS ad uso e consumo degli enti locali e delle città.

Pubblicato 26/07/2019