di Antonio Zuliani

Didascalia

Con l’introduzione della patente a punti l’uso diretto del telefono in auto è particolarmente penalizzato. Tanto che il nostro Codice della Strada prevede (art. 173) che sia “vietato al conducente fare uso durante la marcia di apparecchi radiotelefonici ovvero di usare cuffie sonore…”.
Tutto corretto, ma la psicologia cognitiva con tutta evidenza mostra una realtà che dobbiamo prendere in considerazione: l’uso del cellulare distrae dalla guida indipendentemente dalla modalità tecnica adottata. Come dimostra Hyman (2010) mostrando che il telefonare camminando influisce sia sui comportamenti motori (tendenza a camminare a zig-zag) sia sull’attenzione (mancata visione di elementi presenti delle scena).
Dal punto di vista della distrazione prodotta non vi è differenza: è il fatto di telefonare che rappresenta il pericolo: telefonare in macchina fa male alla salute sempre.
Le ricerche dimostrano che non è possibile prestare la stessa attenzione a due compiti contemporaneamente: per cui sostenere una telefonata, magari di un certo rilievo, non è compatibile con l’attenzione alla guida. Il nostro cervello non può, infatti, prestare attenzione a troppi stimoli contemporaneamente. Si tratta di una constatazione poco gradevole, ma è così! D’altra parte sappiamo che gli stimoli che gli arrivano contemporaneamente superano i 10 milioni al secondo: se non ponessimo dei filtri e delle barriere impazziremmo. Ma proprio questi filtri hanno lo svantaggio di determinare le condizioni per la distrazione.
La cosa è diversa rispetto a quando si parla con il passeggero dell’auto perché, in questo caso, se si presenta un mutamento nello scenario che richiama l’attenzione del guidatore entrambi rallentano o smettono di parlare per cui l’effetto distraente diminuisce, cosa che non avviene al telefono perché l’interlocutore non partecipa alla stessa azione visiva (Macknik e Martinez-Conde, 2010).
Porre l’accento sulla distrazione appare importante perché da una ricerca svolta sul territorio svizzero emerge nel 2010 la disattenzione e la distrazione sono stati corresponsabili di almeno il 26 % di tutti gli incidenti gravi e mortali (1.189 feriti gravi e 68 morti in cifre assolute): la prima causa di incidenti stradali. Alle stesse conclusioni è giunta la National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA) statunitense che ha proposto il divieto assoluto dell’uso del cellulare alla guida dell’auto. La stessa Fondazione ANIA asserisce che per chi parla al cellulare aumenta di 4 volte il rischio di commettere incidenti.
Per cui anche utilizzare i più raffinati apparati viva-voce non modifica la conclusione che gli studi psicologici ci offrono: telefonare in macchina fa male alla salute.


Bibliografia
Fondazione ANIA , (2010), La distrazione vero rischio per la sicurezza stradale.
Hyman I.E e altri, (2010), Did You See the Unicycling Clown? Inattentional Blindness While Warking and Talking on A Celle Phone, in Applied Cognitive Psychology, m. 24, pp. 597-607, 2010, Macnik S.L., Martinez-Conde S., (2010), I trucchi della mente, Codive Edizioni, Milano, 2012.

Pubblicato 12/09/2018